Gli alberi

Qui i grattacieli hanno fronde altissime e ambizioni celesti, pareti di foglie e muri di legno difforme.
Solo lo sguardo si eleva ad immaginare cosa possono vedere, sentire gli inquilini degli ultimi piani.
Una civetta a quest’ora inizia il suo canto per rivendicare la notte, il confine tra il lupo e la farfalla.
Hanno appartamenti umili gli uccelli e rinnovati giacigli ogni anno, ma la vista da lassù, dicono sia stupefacente. Lì si incontrano, si proteggono dalla pioggia e dal sole rovente di agosto. Portano bacche profumate nei loro appartamenti, cantando ognuno a suo modo, per ritrovarsi e scegliersi.
Altri sono di passaggio, sorseggiano un tè tra i rami più forti, guardando verso il mare dove li aspetta un grosso baobab o una vecchia sequoia americana.
Ci osservano, riservati e compassionevoli, chiunque noi siamo, qualunque storia abbiamo. Nonostante tutto, noi, non sappiamo ancora volare.